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RSPP condotta, responsabilità, limiti e e raccordi fra le varie figure professionali

Autore: Andrea Costantino, tecnico HSE e Sales manager EcoSafe S.r.l

La figura del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) è centrale nel sistema di sicurezza sul lavoro in Italia. Il RSPP ha il compito di supportare il datore di lavoro nell’assicurare un ambiente di lavoro sicuro, adempiendo agli obblighi previsti dalla normativa vigente, in particolare il D.Lgs. 81/2008 (“Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro”). Approfondiamo le responsabilità, i limiti e i raccordi tra le varie figure professionali con cui il RSPP collabora, sia dal punto di vista normativo che dell’esperienza pratica.

1. Responsabilità del RSPP

Come mera premessa, si ricordano quelle che sono per un RSPP le principali responsabilità legali e tecniche. Esse includono:

  • Valutazione dei rischi: Ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs. 81/2008, il RSPP collabora con il datore di lavoro e il medico competente per la valutazione dei rischi. Questa attività prevede la redazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), che deve essere aggiornato in base all’evoluzione dei rischi o delle attività aziendali.
  • Consulenza” al datore di lavoro: Il RSPP non prende decisioni autonome, ma fornisce consulenza su misure di prevenzione e protezione necessarie per garantire la salute e sicurezza dei lavoratori. Ha, quindi, un ruolo di supporto, ma il potere decisionale resta al datore di lavoro.
  • Formazione e informazione: In collaborazione con altre figure come il medico competente, il RSPP si occupa di formare e informare i lavoratori sui rischi specifici legati alle loro mansioni, in conformità con l’art. 36 e 37 del D.Lgs. 81/2008.
  • Sopralluoghi e monitoraggio: Il RSPP svolge sopralluoghi periodici nei luoghi di lavoro, verifica l’attuazione delle misure preventive e propone miglioramenti ove necessario.

2. Limiti di responsabilità del RSPP

È fondamentale capire che il RSPP non è responsabile della decisione finale o dell’esecuzione pratica delle misure di sicurezza. Questo compito è riservato al datore di lavoro. Secondo la giurisprudenza, il RSPP non può essere considerato responsabile penalmente in caso di infortunio o incidente sul lavoro, a meno che non vi sia stata negligenza grave o omissioni rilevanti nel suo compito di consulenza. Tuttavia, vi sono state sentenze in cui il RSPP è stato ritenuto corresponsabile in presenza di dolo o colpa grave (ad esempio, omissione di segnalazioni di rischi evidenti).

3. Raccordi fra le varie figure professionali

Il sistema di gestione della sicurezza sul lavoro prevede la collaborazione tra diverse figure, ognuna con ruoli e responsabilità specifici, e il RSPP deve lavorare in sintonia con queste. Ecco i principali attori:

  • Datore di lavoro: Ha la responsabilità primaria della sicurezza. Deve designare il RSPP, adottare le misure indicate e verificare costantemente l’efficacia del sistema di prevenzione. Il RSPP ha un rapporto di stretta consulenza con il datore di lavoro. Spesso nella realtà purtroppo questo rapporto si semplifica con la mera operatività dell’RSPP che si accavalla con quella del datore di lavoro. E’ invece fondamentale, e si spera che nel nuovo accordo della formazione che ormai da tempo attendiamo sia davvero trattato a livello di formazione, datore di lavoro comprenda che tra tutte le sue importanti incombenze ci sia quella fondamentale di garantire salute e sicurezza sul lavoro attraverso misure incisive e soprattutto condivise, e non demandate all’RSPP, che contribuiscano a ridurre il più possibile le probabilità di accadimento degli incidenti. Ormai è chiaro che la competenza che un RSPP deve fornire in tema di “consulenza” nei confronti del datore di lavoro non è più solo relativa agli aspetti tecnici ma soprattutto incidere in quella che è l’organizzazione aziendale e quindi sempre più specializzarsi in aree tematiche dedicate comprensive di aspetti fondamentali quali cultura e comunicazione che possono fare la differenza nella catena organizzativa del S.P.P.
  • Medico competente: Il RSPP e il medico competente devono collaborare in fase di valutazione dei rischi e sorveglianza sanitaria. Il raccordo è essenziale, specialmente per i rischi di natura sanitaria (esposizione a sostanze pericolose, stress lavoro-correlato, ecc.). E’ fondamentale infatti che l’RSPP valuti gli aspetti della salute in collaborazione con il Medico affinché il documento non sia un semplice richiamo normativo ma uno strumento davvero operativo per la gestione dei fondamentali aspetti della salute, oltreché della sicurezza, dei lavoratori. Si ritiene ormai fondamentali che figure come Risorse Umane, Medico Competente e RSPP lavorino a stretto contatto per allineare le varie problematiche tipiche di tutte queste figure per una gestione di Team a beneficio del lavoratore stesso.
  • Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS): Il RSPP deve interagire con il RLS, informandolo sui rischi presenti e ascoltando eventuali osservazioni sulle misure di sicurezza adottate. È una figura fondamentale per il raccordo tra datore di lavoro, RSPP e lavoratori. Esperienza diretta di importante rilevanza, è il coinvolgimento in riunioni mensili dove si dia da un lato evidenza sulle tematiche e problematiche di sicurezza e salute affrontate e sullo stato di avanzamento che insieme alla Direzione si definisce nel tempo. Così davvero l’RLS potrà dare il suo contributo e di fatto essere sempre allineato con le misure messe in atto.
  • Dirigenti e preposti: In base all’art. 18 del D.Lgs. 81/2008, i dirigenti hanno responsabilità specifiche nell’attuazione delle misure di sicurezza. Il RSPP deve formare e aggiornare costantemente i dirigenti e i preposti sulle normative e sui rischi specifici. Ormai appare davvero fondamentale se non indispensabile soprattutto nelle Organizzazioni più complesse, un reale coinvolgimento di queste figure che di fatto sono i reali supporti del datore di lavoro, suoi occhi e mente all’interno dell’operatività aziendale. Ormai è chiaro anche in base alle scelte del legislatore, che soprattutto il Preposto sia la figura chiave in tema di salute e sicurezza, cioè colui che può e DEVE cambiare la cultura della sicurezza in azienda con azioni concrete, giornaliere ed impegnate in raccordo con tutte le figure del S.P.P. Esperienza diretta e fondamentale, è investire sulle figure, scegliendole con la massima cura da parte della Direzione aziendale, coinvolgerle in processi di crescita tramite una formazione costante, innovativa che sappia renderli participi direttamente ed incentivarli sulle tematiche di salute e sicurezza sul lavoro.

4. Limiti normativi e operativi

Il RSPP, pur avendo un ruolo chiave nella sicurezza, è un consulente tecnico e non ha potere di imporre decisioni al datore di lavoro. In molti casi, i limiti operativi sono legati alla disponibilità di risorse economiche o alla mancata sensibilizzazione da parte del datore di lavoro. Inoltre, non avendo funzioni esecutive, la sua capacità di influenzare l’effettiva applicazione delle misure di sicurezza può risultare limitata.

5. Esperienza diretta e casi pratici

Nella prassi, molti RSPP si trovano a dover bilanciare le esigenze di sicurezza con le risorse disponibili e a gestire situazioni in cui le misure suggerite non vengono prontamente ed in alcuni casi mai adottate. Un esempio comune è la mancata attuazione di misure di prevenzione per motivi economici o organizzativi, che mette il RSPP in una posizione delicata.

Nella realtà lavorativa, i limiti del ruolo si manifestano anche nella difficoltà di mantenere un aggiornamento costante su normative tecniche in continua evoluzione e sulla gestione del rapporto con le altre figure professionali. Ecco perché come Ecosafe ci siamo dotati di un sistema di aggiornamento settimanale ed efficace che ci permette di essere sempre aggiornati sulle molteplici normative che vengono emanate in materia. Questo sistema si chiama SCAN ed alla fine è stato messo a disposizione delle Organizzazione e dei colleghi che avevano le nostre stesse esigenze.

Molti RSPP si trovano a dover mediare tra il datore di lavoro e i lavoratori, per cercare soluzioni accettabili che rispettino le normative senza gravare eccessivamente sull’azienda. Apprezzabile lo sforzo che viene richiesto, spesso non risolutivo quando all’accadere degli eventi dannosi si esaminano le misure che potevano essere messe in atto ma che per vari motivi non è stato possibile attuare.

Conclusioni

In sintesi, il RSPP è una figura centrale nel sistema di sicurezza sul lavoro, ma con responsabilità circoscritte al supporto e alla consulenza tecnica. Il raccordo con le altre figure professionali è ormai essenziale per garantire una gestione efficace della sicurezza. Non può più operare in solitudine perché diversamente il sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro continuerebbe, come in passato, ad essere un sistema “cartaceo” e non operativo i cui benefici reali andrebbero dispersi. Tuttavia, i limiti del suo ruolo derivano principalmente dall’assenza di un potere esecutivo diretto e dall’affidamento che il datore di lavoro compia le azioni necessarie. Questa è la vera sfida che il ruolo dell’RSPP dovrà affrontare se davvero vuole dare reali benefici all’organizzazione aziendale soprattutto ai lavoratori.

Con soddisfazione comunichiamo il rinnovo dell’accreditamento della Regione Piemonte per la formazione!