di Stefania Scuteri
La riduzione dei rischi psicosociali e dei fattori di stress nelle attività lavorative agevolano sia le aziende che sviluppino una politica idonea su queste tipologie di rischio, sia alla salute ed efficienza dei lavoratori.
Nonostante questa premessa, sono ancora troppi coloro che non hanno un’adeguata comprensione di cosa e quali siano i rischi psicosociali e perché debbano essere gestiti sul luogo di lavoro; è importante iniziare con un’azione di sensibilizzazione per fare in modo che tutti si impegnino a prevenirli e gestirli attivamente nell’ambito del proprio contesto organizzativo.
Si è ritenuto interessante, e auspichiamo anche utile, condividere alcune obiezioni (alle quali abbiamo provato a dare risposta) raccolte dai nostri tecnici durante i sopralluoghi in azienda, ed espresse dagli addetti alla prevenzione. Di seguito un estratto:
D: Perché dovrei occuparmi di “spendere” tempo e denaro per valutare in modo approfondito lo stress lavoro correlato e i rischi psico sociali? Adesso mi concentro sulla parte tecnica: mascherine, distanziamento sociale, sanificazione, disinfezione, protocolli di emergenza…
R: Almeno per 6 ragioni
- I rischi psicosociali nel luogo di lavoro possono essere altrettanto importanti quanto i pericoli fisici;
- i datori di lavoro hanno il dovere di gestire tali rischi;
- lo stress fa male alla salute e agli affari (circa metà delle giornate perse è dovuta allo stress);
- perché sottovalutare i rischi non significa che non ci siano;
- se i rischi psicosociali e lo stress si considerano come un problema aziendale anziché una colpa individuale, possono essere gestibili come qualsiasi altro rischio per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro.
- per le imprese gli effetti negativi possono essere una scarsa redditività complessiva, un maggiore assenteismo, il presentismo (le persone continuano ad andare a lavorare quando sono malate e non possono essere efficienti) e un aumento dei tassi di incidenti e infortuni.
D: Ma perché mi suggerisce di provvedere oggi e non appena avremmo tempo? Chissà poi se ne avremo mai…
R: Perché i cambiamenti degli ultimi mesi causati dalla pandemia, dal lockdown, dallo smart working, dalle mascherine, dai repentini cambiamenti di processi e procedure…se non adeguatamente monitorati, possono determinare impatti negativi sulla qualità delle condizioni lavorative e sui livelli di tutela di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. L’analisi delle condizioni di lavoro e della percezione dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, è dunque fondamentale, con particolare riguardo a quelli di natura psico sociale, che possono determinare l’insorgenza del fenomeno dello stress lavoro-correlato, collocato al secondo posto in Europa tra i problemi di salute dovuti al lavoro, dopo i disturbi muscolo-scheletrici.
D: Ma cosa indaghiamo in concreto? Sa, ho già troppe grane… pensare anche di star dietro a ste menate… non abbiamo tempo e non è la priorità adesso!! Lo stress è un aspetto che fa parte del lavoro.
R: Valutare il rischio stress lavoro correlato e i rischi psicosociali consente di fare una fotografia sullo stato di benessere a livello organizzativo e non individuale (riguarda l’identificazione delle fonti di stress e non il livello di stress dei dipendenti/collaboratori)
D: È che cosa otterremo?
R: La possibilità di progettare interventi che si traducano in un miglioramento: per esempio, rendere più efficaci i processi comunicativi all’interno dell’azienda, non solo diminuisce il rischio stress lavoro correlato, ma contribuisce all’aumento dei livelli di benessere e di performance. Come per le altre tipologie di rischio, non si va a verificare il danno avvenuto, ma cosa può portare a quel danno.
D: Ma quali sono i possibili elementi di rischio?
R:
- Organigramma non aggiornato
- Gestione verticistica del personale
- Omessa analisi dei bisogni formativi
- Rapporto con soggetti a rischio
- Presenza di ambienti poco confortevoli
- Scarsa illuminazione
- Sovra esposizione tecnologica
- …
D: E le conseguenze se non mi attivo in questa direzione?
L’impatto che lo stress e gli altri problemi di salute derivanti da tali rischi possono avere sull’azienda è elevatissimo. I sintomi dello stress possono tradursi in un onere significativo per le piccole imprese a causa della riduzione delle prestazioni, dell’alto tasso di assenteismo e degli incidenti, e provocare l’abbandono dell’azienda da parte dei lavoratori per motivi di salute o per insoddisfazione. In molti casi, le azioni che si potevano intraprendere erano semplici buone prassi.
Concludendo, la natura di questi rischi rimanda, a nostro avviso, al concetto di “salute organizzativa”, ovvero a un modello che garantisca lo sviluppo del “benessere psicologico, fisico e sociale” dei lavoratori, e che realizzi una cultura aziendale capace di produrre effetti virtuosi tanto sui singoli quanto sull’ambiente in cui l’organizzazione opera.