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Docce e spogliatoi al lavoro e nello sport: cosa cambia dopo il Covid-19

di Enrica Massaia

Il Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro (D.Lgs. n. 81/2008 e smi) prevede che l’onore di mettere a disposizione dei lavoratori servizi igienico assistenziali sia ovviamente a carico del datore di lavoro. Deve essere messa a disposizione dei lavoratori acqua in quantità sufficiente, sia per uso potabile che per lavarsi. Inoltre per la provvista, la conservazione e la distribuzione dell’acqua si devono osservare norme igieniche atte ad evitare l’inquinamento e ad impedire la diffusione di malattie.

Quando il tipo di attività o la salubrità lo esigono, devono essere messe a disposizione dei lavoratori docce sufficienti ed appropriate.

In questo periodo di emergenza cambiano le regole.

Il protocollo delle parti sociali definisce che:

  • L’accesso agli spazi comuni, comprese le mense aziendali, le aree fumatori e gli spogliatoi è contingentato, con la previsione di una ventilazione continua dei locali, di un tempo ridotto di sosta e con il mantenimento della distanza di sicurezza di un metro tra le persone.
  • Occorre prevedere l’organizzazione degli spazi comuni e la sanificazione, garantendo disponibilità di spazi per il deposito degli indumenti personali ai lavoratori;
  • È necessario garantire la sanificazione periodica e la pulizia giornaliera con appositi detergenti.

Inoltre le linee guida per l’utilizzo deli spogliatoi di palestre e per le attività sportive definiscono che tutti gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti dentro la borsa personale, anche qualora depositati negli appositi armadietti; si raccomanda di non consentire l’uso promiscuo degli armadietti e di mettere a disposizione sacchetti per riporre i propri effetti personali.  È necessario garantire il ricambio d’aria negli ambienti interni, verificare l’efficacia degli impianti al fine di garantire l’adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative vigenti. In ogni caso, l’affollamento deve essere correlato alle portate effettive di aria esterna.

Per gli impianti di condizionamento, è obbligatorio, se tecnicamente possibile, escludere totalmente la funzione di ricircolo dell’aria. In ogni caso vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d’aria naturale e/o attraverso l’impianto, e va garantita la pulizia, ad impianto fermo, dei filtri dell’aria di ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile, va aumentata la capacità filtrante del ricircolo, sostituendo i filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in funzione continuata l’estrattore d’aria.

Inoltre l’accesso a docce e servizi igienici, dovrà essere contingentato e si dovrà evitare l’uso di applicativi comuni, quali asciuga capelli, ecc… Tali spazi dovranno essere sottoposti a procedure di pulizia e igienizzazione costante, in relazione al numero di persone e ai turni di accesso a detti spazi.

Se non è possibile evitare l’uso delle docce e degli spogliatoi, si consiglia di creare delle procedure per l’accesso a questi spazi in accordo tra Datore di lavoro, RLS, RSPP e Medico Competente dove si definisca:

  • Il n. massimo di lavoratori che potranno accedere agli spogliatoi in contemporanea (creando dei turni);
  • Informare e formare i lavoratori sulle norme di comportamento e utilizzo;
  • Prevedere la pulizia e disinfezione degli spogliatoi ad ogni fine turno;
  • Creare degli spazi dedicati ai lavoratori di dove appoggiare i propri effetti personali, che andranno comunque sempre inseriti all’interno di borse chiuse (anche all’interno dell’armadietto)
  • Vietare l’uso di attrezzature comuni quali asciugamani e/o asciugacapelli elettrici
  • Garantire i sufficienti ricambi d’aria.