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Near miss: le nostre campanelle per la vita

di Franco Arborio

Cos’è un near miss? È un campanello d’allarme che molto spesso viene da tutti noi ignorato.

Se fossimo più attenti a questi segnali eviteremmo tantissimi incidenti. Noi ci riteniamo superiori, siamo migliori, non ci facciamo caso perché ci riteniamo invincibili. Poi avviene l’incidente, perché prima o poi capita -è solo questione di tempo- e allora iniziamo a pensare a tutte quelle volte che “per poco non mi facevo male veramente”. E ci domandiamo perché siamo stati così superbi e così superficiali.

Non pensiamo ai near miss solo nei luoghi di lavoro; pensiamo anche a tutti quei near miss nella nostra vita privata, a casa, mentre siamo in macchina, mentre siamo in vacanza, sempre.

L’approccio all’analisi e alla gestione dei near miss è prima di tutto un modo di interpretare la nostra vita, poi diventa un processo aziendale. Se iniziamo a considerare questi segnali come momenti importanti della nostra quotidianità, anche il nostro atteggiamento nei loro riguardi cambia e di conseguenza cambia anche il nostro modo di comportarci e di vedere le cose.

Far passare questo concetto in azienda presso i responsabili (datori di lavoro e dirigenti) e a cascata alle altre funzioni organizzative, a partire dall’ufficio risorse umane, passando per i rappresentanti di lavoratori per la sicurezza, ai preposti e ai lavoratori è un passaggio importante. Perchè questo possa avvenire, spetta al singolo, nella sua individualità, interiorizzare un nuovo approccio, considerandolo da un punto di vista diverso.

Anche questo è un aspetto del cambiamento e presuppone una predisposizione favorevole.

Dal punto di vista tecnico, analizzare un near miss può risultare decisamente impegnativo: le persone tendono a non segnalarlo, molto spesso per superficialità -“perché appunto non è successo nulla”-  a volte per paura -“se lo vado a dire chissà quante grane”-. Il circolo è vizioso e prima o poi l’infortunio che si sarebbe potuto evitare accade.

L’introduzione di una cultura del near miss all’interno di una organizzazione aziendale, famigliare, di volontariato passa attraverso un atteggiamento comportamentale e alla predisposizione di ogni singolo elemento che compone l’organizzazione stessa. Serve un terreno fertile su cui seminare, perché l’imposizione dall’alto di una procedura non porterà a nessun risultato concreto.

E se non vi sono segnalazioni da parte delle maestranze, bisogna andare all’origine delle cause e non limitarsi a dire: “i miei dipendenti non fanno segnalazioni perché non hanno voglia”. Bisogna assumersi le responsabilità del perché qualche cosa che vorremmo avvenisse -la segnalazione- effettivamente non avviene.

Spingere e favorire il processo tecnico è giusto e auspicabile per ogni Organizzazione, ma non può prescindere dal lavorare per superare prima di tutto lo stato mentale e comportamentale, perché è attraverso la consapevolezza che lo si renderà vivo ed efficace.

Franco Arborio