di Franco Arborio e Cinzia Pregnolato
Una precisa e adeguata attività di manutenzione può avere effetti positivi e di tutela della salute dei lavoratori – prevenendo incidenti gravi o mortali – e sull’ambiente.
La manutenzione stessa è un’attività che necessita di un’adeguata valutazione dei rischi e attività di prevenzione.
Essendo un argomento cosi delicato l’INAIL ha prodotto un documento che tratta proprio questo argomento dal titolo “La manutenzione per la sicurezza sul lavoro e la sicurezza nella manutenzione”.
Negli ultimi decenni, fortunatamente, la manutenzione viene vista come un’attività complessa che prevede procedure di prevenzione e protezione. I dati dimostrano che gli infortuni avvenuti durante i lavori di manutenzione sono tra il 15 e 20% degli infortuni totali e gli infortuni mortali si aggirano intorno al 10-15%, soprattutto durante i lavori di manutenzione correttiva.
Questa attività risulta essere la funzione più appaltata dell’industria e il tipo di manutenzione si classifica in base al momento in cui essa viene svolta, cioè se avviene prima o dopo un guasto di un sistema. Avremo pertanto una Manutenzione Correttiva nel caso in cui sia necessario riparare un sistema dopo un guasto improvviso e Manutenzione Preventiva volta a controllare il processo di deterioramento che potrebbe portare a un guasto.
I guasti possono essere classificati in:
- Guasti infantili, ovvero all’inizio della vita del sistema
- Guasti casuali o accidentali
- Guasti per usura o per vecchiaia
Esistono alcune buone pratiche che possono aiutare i datori di lavoro a proteggere i lavoratori:
- Sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro che organizzano tutti gli elementi della catena quali: valutazione del rischio, attuazione di un sistema di lavoro sicuro, miglioramento continuo, comunicazione, formazione
- Eliminazione dei rischi in fase di progettazione
- Sostituzione di sostanze pericolose con altre meno pericolose
- Affrontare i fattori di stress che influenzano il lavoro di manutenzione (es. tempo, riduzione personale, carico di lavoro)
Quando si parla di manutenzione è importante fare riferimento al termine affidabilità. Un sistema è definito affidabile quando riesce a completare il suo compito in un tempo prestabilito sotto l’azione delle sollecitazioni previste.
Per valutare l’affidabilità di sistemi complessi, si può ricorrere a svariate tecniche di calcolo che consentono di analizzare nel dettaglio le modalità di guasto e la loro probabilità. Le più utilizzate sono la F.M.E.A., la F.M.E.C.A. e l’Albero dei guasti.
La pianificazione dei tempi degli interventi di manutenzione preventiva si basa su informazioni inerenti lo stato di utilizzo del dispositivo (tasso di utilizzo) e sulla frequenza dei guasti (tasso di guasto) e per programmarla si utilizzano modelli matematici o modelli tecnologici, come ad esempio il modello RFId (Radio Frequency Identification) che negli ultimi anni ha ottenuto un notevole aumento del suo utilizzo anche in questo settore.
La tecnologia RFId permette il riconoscimento a distanza di un oggetto per mezzo di comunicazioni radio. Alcuni esempi del suo utilizzo sono:
- come chiave di sicurezza, ad esempio per disattivare una barriera, effettuabile solo da chi è provvisto del tag di riconoscimento
- come interblocco per accedere ad aree protette,
- come inventario di sicurezza
- come ausilio in tempo reale per la manutenzione
- come soluzione impiantistica
A causa della sempre più crescente esternalizzazione del servizio tuttavia, la tendenza oggi è quella di ricorrere a dei sistemi di gestione più efficienti di gestione integrata.
La presenza in azienda di un sistema integrato permette di realizzare contemporaneamente il miglioramento in:
- Performance aziendali
- Effetti ambientali della propria attività
- Gestione della salute e dei rischi sul lavoro
- Gestione del personale
Il tema della manutenzione è quindi uno dei temi più complessi all’interno di un comparto aziendale. Per tale motivo deve essere costantemente monitorato sul campo da parte di tutti i responsabili.
Nel caso di debba affidare la manutenzione a imprese esterne è bene valutarne l’esperienza in base alcuni importanti criteri, quali:
- Se l’azienda è dotata di un sistema di gestione effettivamente attuato
- Numero di infortuni avvenuti nell’ultimo triennio
- Modalità di gestione dei mancati incidenti
- Esperienza dimostrabile nell’attività di manutenzione
- Formazione del personale
- Vision e politica aziendale in tema di sicurezza