La scuola è teatro di un gran numero di infortuni che riguardano sia gli studenti che gli insegnanti e i collaboratori scolastici e che possono comportare conseguenze più o meno gravi. È quindi necessario che durante l’attività scolastica vengano proposti stili di vita “sicuri” affinché siano ridotti al minimo incidenti ed infortuni.
Sono due le principali problematiche relative alla sicurezza che emergono nell’ambito scolastico: uno di tipo strutturale e tecnico organizzativo, relativo alle condizioni di sicurezza delle strutture e alle procedure di gestione dei rischi; l’altro di tipo educativo e formativo riguardante la diffusione della cultura della sicurezza tra i giovani.
Il maggior numero di infortuni denunciati all’INAIL avviene nella fascia di età compresa tra gli 0 e i 13 anni poiché tra gli infortuni rientrano quelli occorsi durante le attività ricreative, ludiche e sportive, che normalmente fanno alzare notevolmente le statistiche. La banca dati statistica evidenzia come dal 2009 al 2013, in Piemonte il trend sia rimasto costante: nella fascia dai 14 ai 18 anni il numero di infortuni inizia a diminuire per poi vedere un calo notevole nella fascia dai 19 ai 26 anni, periodo in cui vengono meno le attività che comportano un maggior numero di infortuni.
Come mostra la tabella seguente, l’andamento della regione Piemonte rispecchia esattamene quello che è l’andamento nazionale sullo stesso fenomeno di infortuni suddiviso per fasce di età.
In particolare risulta il Nord-Ovest la zona maggiormente interessata da infortuni, subito seguito dal Nord-Est, dal Sud, dal centro e infine dalle Isole. Nel lasso temporale che va dal 2009 al 2013, è il 2010 l’anno che presenta il maggior numero di infortuni.
Il grafico seguente illustra gli infortuni che più spesso interessano i dipendenti statali della scuola (insegnanti e collaboratori scolastici) nell’ambito della propria professione. Sono prevalentemente di tipo traumatologico e i più frequenti sono lussazioni, distorsioni e distrazioni e a seguire le contusioni.
Se poi prendiamo in considerazione gli infortuni con conseguenze mortali, sia in occasione di lavoro che in itinere, i numeri che riguardano il mondo della scuola evidenziano un picco al Sud.
Per far fronte a questo problema è necessario attivare programmi di promozione della salute e della sicurezza che abbiano lo scopo di aumentare la cultura della sicurezza e di conseguenza modificare i comportamenti degli individui per rendere ottimali le condizioni di benessere.
La Regione Piemonte in collaborazione con le Aziende Sanitarie Locali ha messo in atto programmi di questo tipo. In particolare l’ASL To3 propone annualmente il “Catalogo delle proposte per la promozione della salute” rivolto alle scuole di ogni ordine e grado e alle comunità sociali per anziani o per diversamente abili.
Tuttavia, nonostante le numerose iniziative, lo scoglio maggiore resta il problema dei fondi per la messa in sicurezza degli edifici scolastici che ancora oggi, spesso, versano in condizioni pessime. Per questo motivo è bene sottolineare l’importanza dell’azione sui comportamenti umani.
Testo a cura di Federica Ainardi – Dottoressa in tecniche della Prevenzione nell’Ambiente e nei luoghi di Lavoro.
EcoSafe nell’ambito della formazione comportamentale ha inserito nella propria offerta formativa diversi percorsi che mirano a scardinare lo schema mentale di chi considera la sicurezza sul lavoro come un noioso obbligo formativo e a porre l’attenzione sui comportamenti che realmente possono influire nei processi lavorativi, al fine di migliorare le proprie condizioni di sicurezza nel rispetto di se stessi, della propria organizzazione e nei confronti della collettività.
Recentemente EcoSafe si è fatta promotrice di un progetto di diffusione della cultura della sicurezza nella scuola attraverso libretti formativi specifici a supporto dell’attività scolastica, divisi in “tre livelli” (scuola primaria, scuola secondaria di I grado, scuola secondaria di II grado e personale.